21 Gennaio 2013 Materie Prime
Omia Laboratoires sull’olio di argan: i due metodi di produzione a confronto.
Omia Laboratoires torna all’olio di argan, per approfondire il tema sui suoi due metodi di produzione, il tradizionale e il meccanico.
Dai primi anni del 2000 l’affermazione di quest’ultimo si sta gradualmente sostituendo a quello tradizionale, accorciando i tempi di produzione dell’olio senza intaccarne le proprietà cosmetiche.
Olio di Argan: I vantaggi del metodo di produzione meccanico
L’olio di Argan, estratto dai semi della pianta di Argania spinosa, diffusa soprattutto in Marocco, è noto per le speciali proprietà idratanti, emollienti e fortemente elasticizzati in ambito cosmetico. Le proprietà benefiche di questo prezioso olio sono conosciute da millenni: Le donne berbere lo utilizzano da sempre per la bellezza del proprio corpo e dei propri capelli, rallentando il manifestarsi dei tradizionali segni dell’invecchiamento. Recentemente anche la scienza ha riconosciuto ufficialmente all’olio di Argan eccellenti proprietà antiossidanti ed esso viene impiegato sempre più frequentemente in preparati cosmetici anti-età. Dai primi anni 2000 inoltre, l’affermazione di un metodo di produzione meccanico che si sta gradualmente sostituendo a quello tradizionale, ha accorciato i tempi di produzione dell’olio senza intaccarne le proprietà cosmetiche. Questa tecnica inoltre permette una produzione di olio in maggiore quantità e in qualità migliore dal punto di vista igienico – sanitario, in condizioni meno pesanti e disagiate per le donne che lo estraggono.
Metodi di produzione a confronto
Dopo che i frutti dell’Argan vengono essiccati al sole per alcune settimane, secondo il metodo tradizionale le donne tolgono tra due pietre, la polpa del frutto e rompono la noce contenuta all’interno per estrarre preziosi noccioli dall’aspetto oleoso. A seguito di una leggera tostatura arriva il momento della macina. In un paio di occasioni, secondo il metodo tradizionale si aggiungono piccole quantità di acqua calda, e si asciuga il composto per ricavarne olio di Argan.
Con questo metodo la resa sul peso dei noccioli varia dal 30% al 35%: Da circa 100kg di frutto secco, si ottengono circa 7,2Kg di noccioli da cui derivano 6,5Kg di mandorle da cui si ricavano circa 2 Kg di olio di Argan. L’olio prodotto secondo questo sistema tradizionale mantiene inalterate le sue proprietà per non più di 3-6 mesi, e per questo le famiglie ne producono di volta in volta secondo i propri bisogni; i semi si possono conservare in perfetto stato anche per molti anni.
Dai primi anni del 2000 al metodo di lavorazione manuale si è progressivamente affiancato il metodo di estrazione moderno che prevede l’impiego di diversi macchinari, in particolare le presse meccaniche. Le mandorle ottenute dall’apertura dei noccioli vengono lavorate attraverso una tramoggia che le macina e spreme progressivamente, sino all’ottenimento dell’olio non filtrato, che appare molto torbido per la presenza di frammenti. L’olio ottenuto a questo punto della lavorazione, viene filtrato. Una moderna macchina può estrarre sino a 10 litri per ora a differenza delle modeste quantità del metodo tradizionale. I sottoprodotti del moderno metodo di lavorazione sono esclusivamente i residui secchi delle mandorle spremute, che attualmente vengono impiegati come cibo per gli animali. Attraverso il metodo moderno la resa sul peso del noccioli varia dal 40 al 45%, pertanto, da circa 100Kg di frutto secco si ottengono circa 7,2Kg di noccioli da cui derivano circa 6,5Kg di mandorle da cui si ricavano circa 3,25 Kg di olio di Argan. Con questo metodo il tempo necessario per pressare un Kg di mandorle si riduce da 3 a 4 volte. Con il metodo moderno non si deve aggiungere acqua per la lavorazione del malaxage, ottenendo così un olio di Argan capace di conservarsi molto più a lungo rispetto a quello ottenuto con il metodo tradizionale. È, inoltre, dimostrato che l’estrazione eseguita con i metodi moderni ed industriali, tramite pressa, non altera né la composizione chimica, né le caratteristiche fisico-chimiche dell’olio di Argan.
Fonte: Omia Laboratoires